Il turismo in Italia: La Lega migranti no, ma turisti SI!

Come si può far ripartire il turismo in Italia dopo il lockdown? La Lega fa delle proposte alcune estremamente interessanti per cercare di riavviare uno dei settori più importanti dell'economia italiana.
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Il turismo in Italia dopo il lockdown

L’Italia è da sempre meta del turismo nazionale ed internazionale. Vede in questo settore oltre il 13% del PIL nazionale con il 17% della forza lavoro italiana occupata. Pare ormai evidente come il lockdown abbia completamente devastato il turismo in Italia. Le previsioni indicano un -55% di arrivi e sembra del tutto insufficiente quanto fino ad ora fatto per cercare di risollevarlo.

Il bonus vacanze è sicuramente uno strumento utile per gli italiani da sempre affezionati alle vacanze agostane. Ma sembra non considerare che le incertezze su quando questi soldi potranno essere incassati dalle strutture ricettive e la modesta cifra che è stato possibile mettere sul piatto non possano risollevare un settore che è spesso spina dorsale dell’economia di intere regioni italiane.

Le proposte della Lega per il settore

Proprio questi motivi devono aver spinto il sen. Centinaio responsabile dipartimento della Lega ad approntare una serie di emendamenti al Decreto Rilancio che hanno il primario scopo di aiutare questo settore in crisi.

Innanzitutto le proposte del Senatore si articolano su tutti i vari fronti del turismo. Esse passano dalla promozione del “prodotto Italia” tanto bistrattato negli ultimi mesi all’estero, fino al tentativo di salvaguardare i posti di lavoro.

Vediamo insieme una sintesi delle proposte.

Tax Free e turismo straniero

Come già constatato il beneficio del rimborso IVA è un incentivo fondamentale per il turismo estero, soprattutto quello alto spendente.

Esso costituisce una buona parte del turismo nostrano. Permettendo di avere un arricchimento per l’Italia stessa che attira turisti desiderosi di spendere per portarsi a casa un pezzetto di “Made in Italy.

Proprio in questo settore la Lega concentra alcune delle sue proposte più interessanti:

  • Riduzione da 300 mila lire (oggi 154, 94 Euro lordi) a 70 euro della soglia di spesa minima per permettere al turista con residenza extra UE di beneficiare del rimborso dell’IVA sugli acquisti effettuati in Italia così come prevista all’articolo 38-quater, comma 1, del DPR 26 ottobre 1972, n. 633.
  • Maggior coinvolgimento dell’Enit sia a livello nazionale ma soprattutto a livello internazionale con creazione di eventi e giornate dedicate.
  • Inclusione del settore turismo nella sospensione dei versamenti ai sensi dell’articolo 61 del Decreto legge n. 18 del 2020 “Cura Italia”

Sempre in ambito fiscale

  • Completa abolizione del versamento IMU per l’anno 2020 per gli immobili riccettivi.
  • Credito di imposta del 60% sul canone di locazione o sui costi di affito di ramo di azienda dedicati a strutture di servizio o ricettive per il turismo in Italia
  • Estensione delle moratorie sui pagamenti di tutti i tributi dovuti dando la possibilità di rateizzare i pagamenti su un arco di tempo biennale.
  • Considerare l’anno fiscale 2020 un anno bianco per permettere alle piccole imprese turistiche (piccoli alberghi e lidi ad esemio) di mantenere una propria liquidità.
  • Riduzione dell’aliquota IVA del 22% ad oggi applicata sui pacchetti turistici in quanto servizi al 10% per favorire la competitività dell’Italia all’estero
  • Differimento al 31 dicembre 2020 dei versamenti su immobili utilizzati per locazioni stagionali.
  • Posticipare fino al 31 dicembre 2020  la sospensione delle rate dei mutui e dei canoni di leasing chiesti per l’acquisto di beni materiali e di infrastrutture per il comparto autotrasporto viaggiatori

Per i lavoratori del settore

  • Proroga di tutti gli ammortizzatori sociali per emergenza COVID-19 fino alla fine del 2020.
  • Possibilità di cassa integrazione per tutti coloro che sono stati assunti nel settore turistico dopo il 23 febbraio 2020, per i contratti sottoscritti prima dell’entrata in vigore del decreto legge n.18 del 2020, per la maggior parte assunti con contratti stagionali.
  • Diminuzione dei contributi e quindi del costo del lavoro per tutti coloro che hanno o sottoscriveranno un contratto stagionale nel 2020 per incentivare le assunzioni nonostante l’incertezza.
  • Prolungamento del trattamento Naspi per tutelare il reddito dei lavoratori stagionali.
  • Rimozione dei limiti che impediscono il ricorso al contratto occasionale da parte degli operatori del settore turistico e pubblici esercizi e contestuale ampliamento della platea a tutte le imprese turistiche.

Altri provvedimenti

  • L’istituzione di un codice identificativo per identificare le strutture ricettive autorizzate con lo scopo di contrastare l’abusivismo. Questo per combattere in particolare i fenomeni come AirBnB che oltre a “desertificare” i centri storici creano una concorrenza sleale alle strutture ricettive che hanno un insieme di incombenze fiscali notevoli e di normative da seguire completamente ignorate dal sottobosco degli affitti a breve termine mediati da questi siti
  • Includere i parchi divertimenti nel settore turistico all’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 23 maggio 2011. Può sembrare incredibile ma ad oggi i parchi di divertimento non sono considerati parte del sistema turistico italiano. In molte altre nazioni anche vicine a noi i parchi di divertimento sono motore primo di tutto l’indotto turistico di alcune aree.
  • Incentivare e mettere in atto nuovi modelli di assistenza sanitaria tramite le aziende termali  (art. 15, comma 13, lett. c-bis, D.L. 6 luglio 2012, n. 95), ampliando le patologie previste includendo anche i devastanti talvolta visti dell’infezione COVID-19 ed altresì consentendo queste cure a tutti gli assistiti dal Servizio sanitario nazionale i cicli di riabilitazione termale motoria e della funzione respiratoria non ai soli assicurati dell’INAIL.
  • Sospensione dei canoni per 24 mesi relativi alle concessioni demaniali marittime (includendo i porti turistici) e dei canoni di concessione mineraria. Tutto questo a titolo di risarcimento per i danni subiti dalle imprese, che durante il lockdown non hanno potuto effettuare le manutenzioni per la conservazione delle strutture che quindi hanno trovato all’inizio della stagione deteriorate.
  • Non ultimo un miliardo a fondo perduto per finanziare tutte le attività turistiche che a seguito del prolungato lockdown, della mancanza di voli e della situazione internazionale rischiano di non farcela e dover chiudere lasciando a casa tantissimi operatori del settore.

Cosa diventerà legge?

Come si vede le proposte da parte della Lega sono estremamente articolate ed affrontano tutti gli aspetti per cercare di salvaguardare la ripartenza del turismo in Italia.

L’unico auspicio è che scevri da preconcetti ideologici il Parlamento possa fare propri almeno in parte questi suggerimenti.

Questo consentirebbe ad un settore che è sempre più importante di ripartire. Soprattutto in alcune aree dove altri settori, come quello metallurgico e manifatturiero, purtroppo negli ultimi anni hanno sempre più perso potenza come volano economico, quello turistico stava dando il meglio. La mancanza di sostegno da parte dell’azione governativa non potrà fare altro che portare alla chiusura di decine di migliaia di piccole realtà che hanno nei pochi mesi estivi l’unico periodo fruttifero dell’anno.