Ci eravamo tanto amati (separazione)….

La separazione è il primo passo necessario per giungere poi al divorzio dei coniugi. Recentemente analoghe procedure vengono utilizzate per le unioni civili e famiglie di fatto.
Molte sono le cause che possono irrimediabilmente rompere gli equilibri coniugali portando la coppia alla separazione consensuale o giudiziale. E si sa che affrontare la fine di un rapporto non è mai facile per nessuno, ma ci sono fattori che possono rendere la separazione ancora più amara e complicata sia da un punto di visto emotivo che economico.

Separazione e divorzio.

La legge Italiana prevede che prima dell’addio definitivo, i coniugi si dicano un amichevole (si spera) arrivederci con la separazione. Solo in alcuni casi previsti dalla legge si può chiedere direttamente il divorzio. Una volta ottenuta la separazione si è ancora giuridicamente coniugi e gli effetti consistono nella cessazione dell’obbligo di convivenza si scioglie la comunione legale, ma i beni restano cointestati, e si mantengono i diritti ereditari nei confronti del coniuge a cui non è stato attribuito l’addebito, se richiesto. Dopo un anno dall’udienza Presidenziale della separazione contenziosa, ovvero la prima udienza dinanzi al Giudice, sarà possibile chiedere il divorzio. Il termine si riduce in caso di separazione consensuale poiché in questo caso il divorzio potrà essere richiesto solo dopo sei mesi.

Separazione di fatto.

E’ abbastanza comune che, prima della separazione, vi sia un periodo di allontanamento a cui però la legge italiana non riconosce alcun rilievo giuridico e legalmente si rimarrà sposati a tutti gli effetti nei documenti di stato civile. La separazione di fatto non deve confondersi con il famigerato e, in genere tanto temuto, abbandono del tetto coniugale previsto dal codice penale e punito, a determinate condizioni. Né tanto meno si sospendono gli obblighi alimentari nei confronti della famiglia che, anzi, se non onorati si commette il reato previsto dall’art. 570 c.p. “Violazione degli obblighi di assistenza familiare“. Quindi la “pausa” è permessa, ma ciò non esime dalle responsabilità di marito, moglie o soprattutto genitore.

Separazione consensuale e contenziosa.

Giunti al capolinea, in alcuni casi si riesce autonomamente a trovare dei punti di accordo e gestire la separazione con razionalità, equità e reciproco rispetto, ma in altri casi il rapporto ormai tossico, l’ostinazione di uno o entrambi i coniugi o i torti subiti, non consentono più un dialogo costruttivo per stabilire congiuntamente delle regole per il contemperamento dei reciproci interessi, o per la tutela dei diritti dei figli.

In generale

La separazione in effetti coinvolge importanti aspetti di vita quotidiana e relazionali che devono essere regolati. Uno dei due coniugi dovrà lasciare la casa a favore dell’altro, i beni andranno divisi secondo la proprietà o equamente, concetti solo apparentemente di facile applicazione in queste controversie. I figli dovranno essere tutelati sia con riguardo al rapporto ed anche economicamente. Il coniuge debole potrà infatti pretendere un aiuto economico dall’altro ed in generale il tenore di vita che prima si basava su uno o due stipendi adesso inesorabilmente si abbasserà in ragione delle nuove e maggiori spese da singles.

Consensuale

Di fronte ad un accordo, la separazione vera e propria o, per meglio dire, quella formale, può avvenire in forma consensuale. In questo caso il procedimento -in Tribunale o in Comune a seconda dei requisiti- è molto più snello, veloce e meno doloroso per la famiglia e soprattutto per i figli che difficilmente verranno coinvolti. L’accordo tra i coniugi può regolare i rapporti patrimoniali e di relazione anche con i figli.

Contenziosa

Se però l’accordo non si trova sarà necessario avviare una causa civile di separazione contenziosa in cui sarà il Giudice a stabilire le migliori condizioni che in questo caso potranno riguardare soltanto i contributi alimentari a carico del coniuge economicamente più forte nonché la regolamentazione dei rapporti con i figli. Le questioni patrimoniali potranno invece essere trattate in un altro procedimento.

Addebito

La separazione contenziosa è però un passo obbligato se si vuole chiedere l’addebito della separazione ma anche la forma più costosa trattandosi di una causa a tutti gli effetti, più lunga scontando i ben noti tempi di giustizia e, a volte, molto dolorosa entrando prepotentemente nella vita personale e privata della coppia alla ricerca di quei dettagli che non hanno permesso la prosecuzione del rapporto. Nei casi più complessi e conflittuali (ad esempio per l’infedeltà coniugale) è necessario affrontare un’istruttoria che può anche prevedere la testimonianza dei figli.

Famiglia non unita in matrimonio.

In ogni caso i provvedimenti giudiziari in tema di separazione e divorzio sono sempre modificabili attraverso uno specifico procedimento di modifica delle condizioni di separazione o divorzio. Negli ultimi anni il concetto giuridico di famiglia si è adattato all’evoluzione sociale introducendo le unioni civili e prevedendo forme di tutela per le coppie di fatto ad esempio con la regolamentazione dei rapporti genitoriali con i figli nati fuori dal matrimonio. Nel primo caso la disciplina della separazione è per certi aspetti simile a quella prevista per il matrimonio, mentre per le coppie di fatto non vi è un rapporto giuridico da sciogliere, ma si può intervenire giudizialmente a tutela della prole e in certi casi, limitatamente, a tutela del partner.

Riferimenti normativi e giurisprudenziali

Art. 150 cod. civ. Art. 151 cod. civ. Art. 158 cod. civ. Art. 337 bis cod. civ. Art. 570 cod. pen. legge n. 898/70 divorzio di Avv. Alessandro Cassano